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Carissimi amici, chiedo umilmente scusa per la mia lunga assenza poiché ero molto impegnata con le varie traduzioni per i miei partners nonché con le visite nelle loro aziende e ho dovuto anche accompagnare, dal sindaco Piero Fassino, la delegazione dei parenti dei marinai caduti del sommergibile Kursk in visita a Torino.

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E' da tanto tempo che brucio dal desiderio di raccontare pubblicamente la mia storia di una motociclista sfegatata quale sono diventata, a 40 anni, in Italia, senza aver mai provato, in vita mia, una semplice bicicletta! Voglio subito precisare: non sono io che guida la moto bensì mio marito ed io mi accontento di essere una semplice passeggera. Mio marito ha viaggiato in moto in tutta l'Europa e poi ha deciso di trasmettere anche a me questa sua passione (per non viaggiare da solo!).

Potete immaginare che cosa si prova quando qualcuno vi dice, soprattutto se siete una donna che non ha mai provato il brivido della bicicletta - " Andiamo provare la moto", come ha fatto un venerdì sera (16 anni fa!) mio marito tornando dal lavoro?! Come potete immaginare, non ho avuto la via di scampo anche perché sono molto curiosa (e che sarà mai sta' moto?) e chiesi con calma al marito se c'era il casco.

Nel cortile del condominio ho visto una cosa rossa e grossa, un cavallo di ferro, con un nome assai esotico – Honda Dominator (650 cm³), moto enduro, cioè fuori strada. Dopo aver messo il giubbotto e il casco prestati dal nostro amico, siamo corsi al negozio per comprare il nostro abbigliamento e per andare in primo giro. L'unico problema – dovevo andare in moto senza occhiali perché non potevo infilarli sotto il casco! Immaginate cosa significa lasciare una persona miope senza i suoi "occhi"?! Non sopporto i lenti a contatto e per cui ho fatto un sacrificio del genere pur di provare una cosa assolutamente nuova nella mia vita.

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Non potevo immaginare né sapere cosa mi aspettava! Ma essendo russa (abbiamo il senso del dovere smisurato) mi sono detta – "Devo fare" e dopo aver fatto un profondo respiro, ho alzato la gamba per mettermi in sella alla nostra moto. Non posso dire quello che ho sentito nel momento in cui la moto è partita come un razzo ed io mi sono aggrappata al giubbotto di mio marito per non cadere dalla paura che mi congelava il sangue nelle vene! Ma sono rimasta molto entusiasta malgrado tutto.

Sapete, sono stata abbastanza spericolata nella mia vita e da giovane ne ho fatto di tutti i colori (beata gioventù!). Sono andata a lavorare persino in Sahara all'età di 24 anni dopo aver finito gli studi all'Università pedagogica di Mosca! Ma se qualcuno mi avesse detto che mi siederò in sella alla moto a 40 anni e diventerò una "drogata di moto" andando in giro per le strade di alta montagna in Italia e in Francia, non avrei creduto mai e poi mai di essere capace per questo "eroico" gesto...

Dopo aver fatto lo slalom sulle curve della strada provinciale, abbiamo fatto l'ingresso sulla tangenziale per ritornare a casa. Questo ultimo tratto fu per me un supplizio peggiore della mia vita perché sono stata avvolta dal panico - ho pensato che le macchine potessero toccare le mie gambe!!! Non ridete – in questo momento il mio buon senso e la mia logica si trovavano… (non vi dico dove!).

Alla conclusione del giro di prova di durata circa 2 ore (senza scendere dalla moto), siamo tornati a casa. Avevo i torrenti che scorrevano sotto le ascelle, le mani trasudavano l'umidità, la mia testa scoppiava dalla tensione e lo stomaco era corroso dal bruciore mai provato! Ma ero molto felice di aver superato la prova della moto. All'indomani, domenica, siamo andati in alta montagna, a 2000 s.l.m., sulle stradine non asfaltate, dove non ho provato nessun timore e mi sono goduta il bellissimo panorama, apprezzando molto il fatto di non dover fare la coda automobilistica...

Più tardi mio marito si vantava davanti agli amici del mio battesimo motociclistico – o avrei avuto la fifa tremenda e non sarei più venuta in moto o avrei vinto la paura e sarei andata in giro con lui! Come si suol dire – hai voluto la bicicletta, adesso pedala. Tuttavia, dal 1995 e fino ad oggi, non scendo più dalla moto e sono diventata motociclista sfegata come poche! Ecco il mio album fotografico motociclistico sulla mia pagina Turin-Piemont Blog di Facebook.

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